Evangelizzazione

L’onda d’urto dell’Eucarestia

L’Eucarestia è un sacramento. Questo tutti lo sappiamo. Ma se è davvero Cristo che si dona a noi, come è possibile che una volta ricevuto non cambi la nostra esistenza concretamente portando l’ondata d’urto d’Amore di cui è presenza?! Troppo spesso andiamo a messa e sembra che non cambi nulla. Dove sta il gap? Nel sacramento o in coloro che lo ricevono? Cerchiamo insieme di approfondirne qualche aspetto perché se davvero viviamo l’Eucarestia come “comunione”, questa deve attuarsi nella nostra quotidianità!Nel più antico testo eucaristico a nostra disposizione, la 1Cor 10, 14-22, dove Paolo mette in contrasto la mensa del Signore e la mensa dei culti idolatrici. Il brano rileva i contenuti fondamentali dell’eucaristia: il carattere sacrificale, che si deduce dal fatto che i culti idolatrici erano banchetti sacrificali e la comunione col Signore per cui il pane-vino, concretizzando la presenza del Signore, permettono di entrare in comunione con lui. Nello stesso brano, Paolo richiama il significato ecclesiale dell’eucaristia sostenendo che attraverso il suo corpo  eucaristico il kyrios (Signore) compagina il suo corpo ecclesiale: Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo; tutti infatti partecipiamo dell’unico pane (10,17).

1Cor 11,17-34, in cui è inserito il racconto dell’istituzione, presenta anche il modo in cui veniva celebrata l’eucaristia nella chiesa primitiva. Ma rileggiamoci questa pagina della prima lettera di Paolo ai Corinzi.

Il pasto in comune (agape) che faceva da contesto alla celebrazione serviva ad accrescere il legame di fraternità nell’assemblea ma è proprio questo significato di fraternità che Paolo vede frantumarsi per l’egoismo dei ricchi che mangiano e bevono le proprie sostanze senza curarsi dei poveri e per il formarsi di gruppi rivali che trasformavano la celebrazione  in occasione di controversie interne. La comunità di Corinto aveva trasformato l’eucaristia in un rito d’ingiustizia e di divisione ecclesiale. Poiché per Paolo questi due aspetti costituiscono l’ossatura teologica del sacramento, le sue parole di condanna sono particolarmente dure.

Se davvero viviamo l’Eucarestia come “comunione”, questa deve attuarsi nella nostra quotidianità!

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13 thoughts on “L’onda d’urto dell’Eucarestia”

  1. Caro Don Davide,
    metti in risalto un aspetto fondamentale che spesso mi colpisce : la tristezza e la distrazione dei partecipanti alla celebrazione eucaristica. Anzicche vivere l’evento dell’incontro con Cristo Salvatore e cantarne la gioia sentendosi davvero partecipi, si assiste passivamente, peggio quasi con indifferenza. Questo mi rattrista specialmente quando ci si scambia la pace: “La pace di Cristo !!”.
    Ecco, credo, perchè le nostre comunità sono sbandate e spente e, mi sembra, che in questo la nuova evangelizzazione incominci proprio da convertirsi alla Buona Novella che consiste a vivere l’Amore di Cristo nella propria vita.
    Insomma, per incontrare Cristo nell’eucaristia bisogna essere credenti convinti di viverlo quotidianamente nella propria vita.
    Salutissimi

  2. L’Eucarestia è il Pane per il cammino: un Pane che sostiene e unisce. E’ la Santa Comunione, cioè l’Unità di tutti i pellegrini…che ne mangiano. Senza questo cibo si procede disorientati: succede che gli uomini facciano prevalere i propri interessi personali a quelli della vita comune, la quale dovrebbe condurre nel cuore di Dio tutti i fratelli nella fede. La forza che viene dall’Eucarestia è l’Amore, capace di attirare tutti verso l’Unica Mèta.

  3. Penso che uno dei problemi sia il percepire da parte dei fedeli l’Eucarestia come un obbligo. In questo parte della responsabilità è nostra perché troppo spesso si da troppo risalto alla dimensione sacrificale dell’Eucarestia (che pur è presente nella tradizione della Chiesa) a scapito della dimensione di rendimento di grazie (Eucaristos) che come indicavi nel post è comunque la colonna portante del sacramento soprattutto nei primi secoli. A livello più alto, secondo me molti danni la fa la diatriba sull’Ultima Cena, cioè se sia stato o no un banchetto di Pasqua in cui Cristo ha trasformato la Pasqua Ebraica in qualcosa di nuovo, ma che ha le sue radici nel Seder Pasquale ebraico. (v. per esempio nel in Gesù di Nazaret di Ratzinger). Personalmente io penso che l’Ultima Cena sia stato un seder pasquale e questo mi ha sempre aiutato a vivere la Messa come qualcosa che mi fa crescere come cristiano, una berrakà che mi avvicina Dio e ai fratelli; penso anche che ciò non fa diminuire l’aspetto sacrificale e soprattutto di adorazione: rendendo grazie a Dio nell’esplosione di gioia che è l’Eucarestia e facendo questo adoro e mi metto in contatto con Gesù sacramentato e tutto ciò ha effetti concreti nella mia vita.
    Comunque, sono 2000 anni che litighiamo tra di noi e forse dovremmo imparare che la Chiesa è stupenda perché racchiude tantissime sensibilità che Dio permette e favorisce affinché possiamo edificarci a vicenda.

  4. Se accade che questo Sacramento non ci cambia è perché ancora non non siamo bene innestati in Cristo come tralci alla vite: solo da questo innesto possiamo ricevere la vita divina che scaturisce dal Padre, e crescere nello spirito di figli. La grazia di Dio, della quale siamo investiti attraverso ogni Sacramento, deve trovare accoglienza da parte nostra. L’Eucarestia rimane abbondanza di Grazia sia che ne mangiamo con fede, con coscienza e libertà, sia che vi partecipiamo distrattamente o incoscientemente. Ogni dono di Dio può essere accolto o rifiutato solo dalla nostra libertà.

  5. Il sacramento dell’eucarestia è spesso staccato dai fini particolari delle nostre vite e se i nostri piccoli scopi non si aprono alla gioia di Cristo risorto,si cade , inevitabilmente, nella tragicità di una fede snaturata perchè è così impotente da non riuscire e a penetrare la nostra cultura , le nostre passioni, i nostri scopi , i nostri intenteressi più veri! Una fede troppo intimistica manca di qualcosa di essenziale: la capacità di rinnovare le nostre vite in quanto opere di Gesù Cristo risorto in noi !

  6. Il Cristo è vera carne e vero sangue che ci fa diventare sangue del suo sangue e ci lega a Lui in modo indissolubile tanto da tenerlo presente in ogni nostra azione e in ogni nostro pensiero…proviamo a sentirlo in ogni nostro pensiero o agire quotidiano…se il Signore è sempre con noi perchè dentro di noi cosa gli farebbe piacere che noi facessimo?

  7. L’EUCARESTIA E’ PER ME IL BANCHETTO DI COMUNIONE, CONDIVISIONE CON LA SANTISSIMA TRINITA E TRA NOI FRATELLI IN CRISTO. DURANTE L’EUCARESTIA IO LODO. RINGRAZIO E BENEDICO DIO. NON SOLO PERCHE’ REALMENTE PRESENTE, MA ANCHE PERCHE’ MI FA ASSAPORAREE PREGUSTARE LA GIOIA CHE TROVERO’ IN PARADISO. CON AMORE IDA

  8. Io credo che molto dipende da come noi viviamo questo sacramento. Io ho ascoltato poco tempo fa una lezione su “Le 5 guarigioni della messa”, ho provato ad immergermi nella messa come consigliato dal sacerdote e il momento della comunione è stato veramente speciale… mi sembrava come fosse la prima volta in vita mia che facevo veramente la comunione.

  9. Beati voi! Io vorrei tanto immensamente ricevere L’Eucarestia, ma non posso perchè divorziato.Durante la Santa Messa Monica (la mia compagna)ed io, soffriamo tantissimo quando vediamo la lunga fila incamminarsi verso CRISTO, voi non potete neanche immaginarvi il dolore che sentiamo dentro a non poterci unire a loro. Questa è la nostra croce, la più grande….

  10. “Salga da questo altare, l’offerta a te gradita,dona il Pane di Vita e il Sangue salutare!”. Tutti i figli di Dio si salvano per la misericordia del Signore. Per Cristo, con cristo e in Cristo, a Te Dio Padre onnipotente, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen. Nessun uomo o donna, santo/a, credente o non credente, può accampare meriti davanti al Signore! ” Lui perdona tutte le nostre colpe, e ci salva dalla morte…” La Santa Chiesa non esclude, non può escludere nessun fedele discepolo di Gesù Cristo, crocifisso, morto e Risorto. Diciamo con tanta fede ” Gesù confido in Te!” Dunque: Beati gli invitati alla Cena del Signore… e per chi non può c’è la Comunione spirituale!
    Senza dimenticare che tutti siamo Responsabili di tutti!
    Amici, nella comunità Nuovi Orizzonti è Ascolto, accoglienza meditazione della Parola, comunione, dialogo e formazione quotidiana di vita interiore ed esteriore, di fede, speranza e Carità nella verità, partecipazione attiva alla preghiera personale e comunitaria, ai sacramenti e soprattutto all’Assemblea eucaristica!!! Grazie Gesù, Grazie Don Davide, Grazie Chiara!!! Egioiasia!!!
    ” L’attenzione, è preghiera naturale dell’anima ! “. Preghiamo Gesù e la Vergine Maria che ci aiutino ad essere sempre attenti, miti, e umili di cuore, ferventi, e sempre docili e felici di fare, ogni momento e in ogni luogo, la Santa Volontà di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen Alleluia!

  11. Ciao Don Davide, e’ un po’ di tempo che vi leggo poco e che posto ancora meno ma questa volta l’argomento e’ troppo importante e invitante per continuare nel mio assenteismo. Per me ricevere l’Eucarestia e’ un piacere, un piacere “voluto” fortemente, un piacere “goduto” fortemente insomma e’ il completamento al quale tutti noi dovremmo ambire della Santa Messa. Qualche volta, quando non mi sento degno di ricevere l’Eucarestia e per cui mi comporto di conseguenza, la Santa Messa non e’ la stessa. Esco dalla chiesa non felice, mi sento pieno a meta’ della gioia che dovremmo avere tutti noi la Domenica, sono come quell’atleta che fatica tanto durante la settimana allenandosi forte per poter vincere e poi non arriva al traguardo tanto desiderato. Per finire, caro Don Davide, noi cattolici tutti dovremmo capire che l’Eucarestia “E” punto. E’ punto di partenza e punto di arrivo per chi da piccolo la riceve per la prima volta, e’ punto di ritorno e di arrivo per chi dopo aver smarrito la strada la ritrova, e’ il punto, e questa volta di solo arrivo, per tutti quelli che abbandonano la vita terrena per abbracciare quella celeste, insomma l’Eucarestia “E”. Alvaro.
    P.S. Spero che il codice CAPTCHA non mi abbandoni come ogni tanto fa’ e poi mi faccia mancare la voglia di postare ancora.

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