Evangelizzazione

Vangelo per tutti

Ci ha ricordato Papa Francesco alla GMG di Rio de Janeiro che “Il Vangelo è per  tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. È per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore“. Non è un’affermazione del tutto scontata. Spesso ci accontentiamo di dare attenzione a quelli che frequentano la parrocchia, che vengono ai nostri incontri, alle nostre adorazioni… quasi mirando ad un cattolicesimo d’élite, fatto di gente che vuole formarsi, che ha una certa conoscenza della Bibbia, che chiede anche di essere guidata nello studio del Magistero della Chiesa.

Eppure, se guardiamo al nostro Paese, il cattolicesimo italiano presenta una caratterizzazione popolare. C’è un diffuso senso di appartenenza alla Chiesa cattolica, molto vive sono le tradizioni di devozione popolare specie al Sud, c’è una grande presenza di aggregazioni, agenzie educative, assistenziali e culturali curate dai cattolici. Non dimentichiamo, ancora, il legame storico che c’è tra l’Italia e il cattolicesimo sia per la presenza della Santa Sede che per il ruolo rivestito dai cattolici anche in politica. Io non credo che tutto questo bagaglio storico debba essere sentito come un peso perché magari tanti battezzati sono cristiani solo di nome oppure occasionalmente. Non a a caso si parla proprio di nuova evangelizzazione. Non si possono, infatti, abbandonare al loro destino i tanti battezzati comunemente definiti “lontani”, concentrandosi solo sui praticanti, su quelli che apparentemente sono più disponibili. L’ansia di fare arrivare il Vangelo a tutti deve guidarci nell’urgenza dell’evangelizzazione. E’ una cosa che certamente deve farci riflettere come Cavalieri della Luce e non può non spingerci ad uscire, a raggiungere tutti. La Parola è per tutti, non solo per chi frequenta le sacrestie. La nuova evangelizzazione richiede un nuovo modo di annunciare il Vangelo e nello stesso tempo le nuove generazioni sono chiamate ad accogliere l’annuncio cristiano in maniera nuova così come richiede la perenne novità del Vangelo, senza tuttavia perdere il legame con le generazioni passate che ci hanno trasmesso la fede.

Ecco perché non appare superflua la sottolineatura di Papa Francesco. E’ un invito a non avere paura di proporre il Vangelo anche a quelli che secondo criteri umani e superficiali sono meno “portati” ad accoglierLo. Occorrono nuovi stili di evangelizzazione, ma Papa Francesco ci ricorda, comunque, la strada principale da battere: far sentire a tutti la misericordia e l’amore del Padre. Dinanzi a certi nostri atteggiamenti aspri, arroganti (come di chi possiede tutta la verità), a certe nostre aspirazioni verso forme di “perfettismo spirituale ed organizzativo” (Cfr. Cataldo Naro, Torniamo a pensare, Caltanissetta-Roma 2007, pag. 114), dinanzi a certi nostri sorrisi quasi stereotipati e artificiali, Papa Francesco ci propone la strada della tenerezza e della misericordia. La nostra grande famiglia di Nuovi Orizzonti rientra pienamente in questa nuova rotta indicata dal Papa, direi che anzi ha in qualche modo anticipato tutto questo… E’ lo Spirito che in ogni tempo suscita nuovi carismi per rinnovare la Chiesa col fuoco dell’Amore.

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