Pensieri e RiflessioniSocietàVolontariato

Il nostro Re sceglie la povertà materiale

Riflessione sul Natale in Brasile

Alle volte sembra che la festa del Natale accenda ancora di più la luce sulla differenza che esiste tra una parte dell’umanità che materialmente ha tutto e un’altra che invece è nata, senza un proprio volere, in condizioni dove regna la povertà, quasi alla soglia della miseria materiale.

Dal contemplare la ricchezza e la povertà nasce in me una riflessione!

Penso che sia lo stesso protagonista di questa festa, Gesù Bambino, a darci una prima risposta a questa riflessione, perché è Lui che porta con sé la differenza e fa la differenza: è un Re che sceglie la povertà materiale.

Qui in Brasile si vivono quotidianamente tanti sbalzi: puoi essere in un attimo circondato da uno sfarzo e ricchezza che paradossalmente sono poveri e a distanza di poco tempo trovarti in una povertà che è ricca.

Uno sfarzo povero, sì, perché non ti riempie dell’essenza: ti fa momentaneamente stupire, girare la testa tra luccichii e belle cose, ma poi ti lascia l’ amaro. C’è una povertà invece che solo l’ anima la definisce ricca perché ti riempie di sensazioni che questa volta sono indelebili, come ad esempio quella che trovi in una piccola chiesetta costruita nel mezzo di una favela.

È una chiesetta povera, senza pavimento, dove a far decorazione ci sono solo piccoli banchetti in legno oramai consumati, e… un tabernacolo che ti indica la presenza di Dio! Non è solo il tabernacolo ad indicarlo, ma il nulla delle apparenze e il tutto della semplicità. Chi la comanda sono  due fazioni  in conflitto tra loro, dove per andarci devi abbassare totalmente i finestrini  della macchina per farti riconoscere altrimenti rischi la vita.

E allora chiedo a me stessa: «Dove sta Dio?». E quindi l’ Amore, perché Dio è Amore. «Dov’è l’Amore?»

«Dove cerco la bellezza, la felicità, la realizzazione?» Nella mia ricchezza, nella mia volontà, nel mio sentirmi piena, nella mia gloria? Tutte cose belle che mi fanno avere la sensazione però di essere già arrivata al traguardo.

È invece da cercare piuttosto nel nostro nulla, nel nostro vuoto, nei nostri perché?  Sono loro gli alimenti che ci spingono a non accontentarci, a raggiungere sempre più i gradini alti della gioia.

Dov’è che trovo l’essenza delle cose che non passano? A rispondere a queste domande penso sia alla fine la stessa vita e le esperienze concrete che si scelgono di fare o che la vita ci propone! In questo Natale cosa sceglierà il nostro Re?

Sandra Taranto

Tags

Related Articles

Check Also

Close
Close