Evangelizzazione

Gli inferi e l’inferno esistono. Basta guardare questa foto.

Gli inferi e l’inferno esistono. Basta guardare questa foto. Non servono tanti discorsi raffinati.
Quanti Ecce Homo sono zero per la storia e per il mondo. Quanti fratelli e sorelle trucidati dai terroristi, dai mercanti di morte, ma anche dalla nostra indifferenza o superficialità perché impegnati in tanto altro che ci impedisce di fermarci e compatire. Se potete, fermiamoci a pregare per i fratelli e le sorelle perseguitati a causa della fede in Gesù Cristo.
É sabato santo. Possiamo scendere negli inferi con Gesù anche fermandoci in preghiera per unirci a queste comunità, pregando anche per tutti coloro che ingiustamente sono vittime di carnefici devoti più o meno consapevolmente a satana.
Uniamoci a pregare, sapendo che questi fratelli e sorelle che sono zero per il mondo, sono tra i Primi nel Regno dei Cieli e solo un giorno vedremo le cose come realmente sono.
Intanto, perché i nostri cuori non si lascino portare via dalle stupidaggini del mondo che soffocano le realtà che superano le nostre fantasie, consiglio una lettura o ascolto di quanto detto da Padre Raniero Cantalamessa ieri dinnanzi a  Papa Francesco nel Venerdì Santo:
Non esiste Resurrezione senza Passione.
Ma non esiste passione che Cristo non abbia già redento e vinto con la Sua Resurrezione!
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1 thought on “Gli inferi e l’inferno esistono. Basta guardare questa foto.”

  1. Il bene e il male; le vittime e i carnefici; la pace e la guerra; l’accoglienza e la chiusura; il perdono e la condanna.
    Sono sempre gli opposti che entrano in campo, a volte prevale il bene, a volte il male. Ma cos’è che fa oscillare la bilancia da un lato all’altro?
    PILATO, l’indifferenza; non compromettersi, restarne fuori e la paura di essere coinvolti. Gesù non ci insegna solo a soccombere passivamente.
    Prima di essere crocifisso, Gesù ha messo a rischio la propria vita perché ha annunciato la parola di Dio senza paura; ha sfidato tutti per la verità. Avrebbe potuto sfuggire alla sua sorte, ma non lo ha fatto, mentre Pietro ed altri lo hanno rinnegato per paura.
    Tanti mi dicono di non parlare con persone mussulmane, perché non si sa mai, poi se parli di religione è ancora peggio. Dicono bisognerebbe mandarli via e chiudere le frontiere. Quanti, che combattevano i cristiani, si sono poi convertiti; e se è successo allora, perché non dovrebbe succedere anche ora.
    La nostra vita è nelle mani di Dio, e se la dobbiamo perdere, perdiamola con Dio. Quando mi fermo a parlare con un mussulmano, è bello poi lasciarsi dicendo: “ci vediamo ancora?” ” si, se Dio vorrà”
    Oppure ciao e Buona Pasqua.
    Se,invece di vedere le differenze che ci allontanano guardassimo alla buona fede di un mussulmano e alla buona fede di un cristiano, allora potremmo essere tutti figli di Dio, amati da lui nonostante le differenze.
    E’ mio intento avere sempre più amici mussulmani coi quali ci si possa salutare in pace e dei quali si possa dire: ” sono amici di Enzo”

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