Attualità

Chi sono i MICORS?

La parola “Micors” è entrata da tempo nel vocabolario dei membri dell’Associazione Nuovi Orizzonti,  e sembra scontato che tutti debbano sapere chi sono e cosa fanno.
Così, senza accorgercene, usiamo linguaggi incomprensibili creando distanze inutili e spesso di ostacolo alla comunione. Per accorciarle basta intendersi. Questo articolo nasce con questa intenzione: presentare i MICORS, per intenderci e per far sì che questa parola entri di diritto e a tutti gli effetti, nel vocabolario universale dell’Amore.

La parola MICORS compare per la prima volta scritta nel libro di Chiara Amirante “Nuovi Orizzonti” (ED. Città Nuova, 1996). Nel libro si parla di “un sogno” , il sogno di piccole città: le Cittadella Cielo.

“Ho visto sorgere – scrive Chiara nel libro – tante piccole città di luce, sparse in tutto il mondo come fari luminosi diretti verso il cielo, perché chiunque fosse colpito da quei raggi potesse lasciarsi incantare dalla bellezza del firmamento e decidere di tornare a brillare e a cantare insieme alle altre stelle. Erano piccole città, sì, ma immenso era il loro potere di irradiazione, perché l’unica legge di queste città era l’amore e i raggi dell’amore non possono essere fermati da niente e da nessuno.  Erano cittadelle dove chiunque fosse ferito, disperato, distrutto, agonizzante, poteva trovare rifugio ed essere accolto con lo stesso amore con cui la madre riabbraccia un figlio malato che non vede da tempo.”

Nel sogno di queste piccole città, a un certo punto compaiono i Micors, per la prima volta:

“C’erano poi- scrive Chiara- i fratellini Micors che, dopo la profonda commozione per l’accoglienza ricevuta dal Padre quando, dopo essersi così a lungo allontanati da Lui, si erano finalmente decisi ad andare al Suo banchetto, avevano voluto condividere la gioia con il maggior numero di persone possibile. Erano arrivati dal Padre, talmente sporchi e infangati, che avevano avuto un grande timore a presentarsi al Suo cospetto, ma Lui li aveva subito accolti nel Suo caldo abbraccio. Si erano così sentiti immersi nell’oceano dell’infinita misericordia ed erano tornati bianchi come la neve. Nel mezzo della grande festa con il Padre si erano ricordati di tanti altri loro fratelli che si erano allontanati dalla casa paterna, che ora morivano di fame e di sete e arano nudi e prigionieri. Avevano quindi deciso di correre da loro, per sfamarli e dissetarli con i cibi prelibati del Padre e per ricordare loro che erano attesi da tempo al grande banchetto e che la gioia per il loro ritorno sarebbe stata immensa.”

Il sogno di Chiara è oggi una realtà: sono 5 le cittadelle in fase di realizzazione, in Italia e all’estero, e i “personaggi” che le popolavano nel sogno, sono equipe di servizio impegnate nelle diverse attività associative sancite dagli Statuti ( cfr. Statuti, art. 39).

Ogni equipe è una sfumatura dell’arcobaleno che colora di cielo la notte di tanti, è una piccola squadra di persone impegnate, nel “qui e ora”, a mettere in comune talenti e risorse per rispondere al grido di disperazione e di dolore in cui versano tante, troppe persone.

Nello specifico, “ i micors – cfr. Statuti art. 39 – sono chiamati a portare l’abbraccio di Gesù misericordioso a quelli che sono nella sofferenza fisica e spirituale, negli ospedali, nelle carceri, nelle baraccopoli, nella favelas, testimoniando con la propria vita quanto sia infinito l’amore misericordioso del Padre. Si impegnano in particolare nelle opere di misericordia e nella realizzazione di progetti nei paesi in via di sviluppo.

Il termine micors viene dunque dalla parola misericordia, perché il cuore di ogni iniziativa, attività, progetto dei micors è proprio testimoniare l’infinita misericordia di Dio e impegnarsi nel vivere concretamente le opere di misericordia:avevo fame e mi avete dato da mangiare; avevo sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete accolto; ero nudo e mi avete vestito; ero ammalato e mi avete visitato; ero in prigione e siete venuti a trovarmi” (Mt 25, 35-36).

Le attività dei Micors sono coordinate dall’ Area Cooperazione Internazionale e Servizi Sociali, che ha come obiettivo la promozione di una cultura della solidarietà e dell’unità, ponendo una particolare attenzione alle realtà di emarginazione sociale e miseria in cui vivono milioni di persone nel mondo e contribuendo a rinnovare la società nelle sue espressioni concrete.

Uscendo dalle immagini evocative del sogno di Chiara e ancorandoci ad una realtà che ci coinvolge e ci interpella, lo Statuto ci svela quindi l’identità dei micors, richiamando ad una sfumatura dell’amore che non fa sconti a nessuno:  tutti noi  siamo chiamati a portare questo abbraccio a chi è nella sofferenza. Tutti noi, in  quanto cristiani, siamo chiamati ad avere un cuore micors, indipendentemente dalla missione speciale che Dio ci affida in relazione ai nostri talenti.

E Chiara ce lo ricorda spesso citando il brano di Matteo sul Giudizio Finale (Mt 25,31-46). E’ l’esame finale,  da cui dipende la nostra vita eterna.. la vita che non muore.. la possibilità per noi di vivere il cielo già su questa terra! Noi conosciamo le domande dell’esame e verremo interrogati su quelle. Saremmo degli stolti se non ci preparassimo, se non aprissimo gli occhi per scorgere, oltre la miseria e il dolore che ci spaventano, ci interpellano, ci scomodano, ci smascherano, un Dio fatto uomo,  che ci aspetta per donarci, in risposta all’abbraccio  che elemosina da noi, il Suo abbraccio di Misericordia e di Vita.

Venite, voi, benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. Perché avevo fame e mi avete dato da mangiare; avevo sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete accolto; ero nudo e mi avete vestito; ero ammalato e mi avete visitato; ero in prigione e siete venuti a trovarmi”.

“Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere?  Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?”

 Saremmo degli stolti se perdessimo l’emozione e la gioia di sentire il nostro cuore micors battere più forte nel sentirci rispondere dal Signore della Vita:

“Vi dico che ogni volta che lo avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, LO AVETE FATTO A ME!”

Lucia Tognarini

Se vuoi impegnarti anche tu in una equipe di servizio e investire i tuoi talenti per portare la rivoluzione dell’Amore nel mondo, ecco il link a cui accedere per segnalare la tua disponibilità:    www.nuoviorizzonti.org/insieme   

I nostri talenti, messi in comune per il servizio agli altri, sono veramente un capitale di Gioia che ci rende tutti più ricchi!

 

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